Discriminare significa, letteralmente, differenziare, effettuare una distinzione tra due oggetti o persone. La razionalità, il ragionare in modo cosciente, non è modalità di default del nostro cervello che invece, per economizzare risorse, tempo ed energie, si è evoluto in modo da favorire l’uso di ‘scorciatoie’ cognitive e semplificazioni ([[Bias]] cognitivi). Anche le distinzioni ne sono influenzate. Quando la distinzione è frutto di [[Stereotipo|stereotipi]] sbagliati, possiamo cadere facilmente in esclusione sociale. **Discriminiamo perché giudichiamo le persone in base ad alcune loro caratteristiche, attivando risposte irrazionali**. **La discriminazione consiste in una disparità nel trattamento** riservato a persone o gruppi che si trovano in situazioni analoghe, basata su caratteristiche personali o sociali (status). **Sono le società che in continuazione determinano i fattori di discriminazione** e decidono quando, come e perché le discriminazioni sono giustificabili o ingiustificabili, legittime o illegittime i fattori di discriminazione si modificano di luogo in luogo e di epoca in epoca. I **tipi di discriminazione** sono: **Diretta**: - **violenza** e aggressioni verbali e fisiche - **Linguaggio** improprio, di derisioni o ingiurie - **Atteggiamento e comportamenti** che considerano uno status privilegiato come normale e qualcos’altro come anormale - **Passività e omissione**, non dirò fare niente di fronte a un comportamento discriminatorio - **Interiorizzata**, o espressa come risultato dell’educazione ricevuta **Indiretta** Quando una disposizione, una criterio, una prassi, un atto, un patto o un **comportamento** apparentemente neutri mettono una persona con uno status sociale o una caratteristica in posizione di svantaggio rispetto ad altre - **discriminazione strutturale o sistemica**, che si concretizza in schemi nascosti o palesi di comportamento istituzionale discriminatorio, tradizioni culturali e norme o regole sociali date per assodate (in una parola, abitudini, usi e costumi) Gli effetti della discriminazione sono: - **Inconsapevolezza** - **Solitudine** e **sconforto** (Le persone che subiscono discriminazione si sentono sole, non sanno come agire, si sentono invisibili o di non avere spazi protetti dove poter parlare e sentirsi capite) - **Emarginazione** - **Molestie**, clima di intimidazione, umiliazione e ostilità ## Origine o una motivazione alla discriminazione La discriminazione può avere origine a livello evolutivo (Harold Fishbein): - Adattamento inclusivo: all’interno di un gruppo vengano preferiti i membri appartenenti al nucleo familiare - Sistemi basati sull’autorità: determinati individui dell’autorità trasmettono informazioni ai più giovani (ereditarietà culturale) - Ostilità fra i gruppi: meccanismi di sopravvivenza  Sicuramente limitare il discorso alla visione evolutiva dei nostri comportamenti sociali è piuttosto riduttivo. La nostra evoluzione socioculturale ci ha dotato di una serie di meccanismi di controllo estremamente sofisticati. Abbiamo ad esempio inventato concetti che non esistono in natura e che mitigano la nostra convivenza, come i **diritti** o l’idea di **solidarietà** che, praticata nei confronti di persone estranee al nostro nucleo familiare, sembrerebbe andare addirittura in direzione opposta rispetto al principio di adattamento inclusivo citato sopra. Da un punto di vista sociale lo sviluppo di comportamenti discriminatori sembrerebbe procedere di pari passo con quello dell’**identità di gruppo**: mano a mano che ci identifichiamo in un gruppo sociale, tendiamo a preferire i membri di quel gruppo a quelli di altre comunità. Il gruppo denominato **maggioranza** ha modellato il mondo per favorire i propri membri, ossia quelle persone che ne condividono le caratteristiche, a scapito di coloro che non vi rientrano. Non è necessario quindi discriminare attivamente una persona o una minoranza, ma è sufficiente ignorarle nel momento in cui strutturiamo la nostra convivenza sociale. ([[Discriminazione indiretta]]) È molto facile attuare comportamenti discriminatori senza rendersene conto. ## Come intervenire? 1. Prendendone coscienza è un primo meccanismo di controllo. 2. Un modo per ridurre collettivamente la discriminazione potrebbe essere quello di contribuire attivamente a una narrazione che stimoli la convivenza delle diversità. (immersione pervasiva) 3. Contribuire alla creazione e diffusione di un linguaggio che pervada ogni aspetto della nostra vita per acquisire automaticamente l’abitudine a fare attenzione, a scovare un nostro atteggiamento discriminatorio prima ancora che venga attuato e diventi comportamento. ## Fonti - [In Altre Parole](https://www.amazon.it/altre-parole-Dizionario-minimo-diversit%C3%A0/dp/B08NN2T8HV/ref=sr_1_1?crid=22SFE91LQ1CUC&dib=eyJ2IjoiMSJ9.-mseD4t6i-tBvjQO-xTmA4FbJXUSyNB_JQ0f3_pAWtNimrFWVfqhJ7FlEWFcqFnxcoypHFK0KGlo4V0U7Wx2oa3Pew1T4laTHxuvQskEqvk.aZh3wtkK63Yq5IKsRXRuiWlurYVBG_QZB2D5C0k5o7E&dib_tag=se&keywords=in+altre+parole+acanfora&qid=1713779739&sprefix=In+altre%2Caps%2C155&sr=8-1), Fabrizio Acanfora 2021