A parte una diagnosi di “reazione ipercinetica del bambino” nel dsm-ii, compare per la prima volta come disturbo da deficit dell’attenzione con o senza iperattività nel dsm-iii, e nel dsm-iv si vanno a delineare tre sottotipi: disattento, iperattivo e combinato (dove sono presenti entrambe le componenti). In termini di classificazione, solo dal dsm-5 l’adhd rientra tra i [[disturbi del neurosvilupp]]o e non più tra i disturbi del comportamento dirompente e della condotta. [^1] Nella classificazione dell’oms, invece, fino al 2022 era presente solo un Disturbo dell’Attività e dell’Attenzione, simile all’adhd di tipo combinato del dsm-iv (e nulla di simile all’adhd di tipo prevalentemente disattento), classificato tra le sindromi ipercinetiche. [^1] Solo con l’icd-11 è comparso l’adhd, tra i disturbi del neurosviluppo. Non solo: tra i cambiamenti che si registrano da un’edizione all’altra troviamo anche una modifica in termini dell’età di insorgenza e la possibilità di co-occorrenza con lo [[spettro autistico]], che potrebbe aver contribuito all’aumento delle diagnosi, poiché, da quando possono essere diagnosticate insieme, la co-occorrenza delle due condizioni risulta piuttosto frequente. [^1] [^1]: Eleonora Marocchini, Neurodivergente, 2024